I biglietti
da visita che qui presentiamo consentono di ricostruire
le relazioni affettive che la famiglia di Piero Delfino Pesce
aveva coltivato sia in ambito locale sia in ambito nazionale.
Si tratta per lo più di scritture
che – proprio perché sono collegate ai momenti
più importanti della vita – rivelano i legami che
contano. Una parte rilevante di questi biglietti sono di condoglianza.
Furono inviati alla famiglia Pesce in occasione della morte del
garibaldino Raffaele Pesce. Il funerale del padre del direttore
di «Humanitas» – seppellito con la camicia
rossa! – fu tenuto secondo i canoni della liturgia
laica. Cosa che, invece, non fu possibile nel dicembre 1939,
in occasione della morte di suo figlio, Piero Delfino Pesce.
Ciò che, tuttavia, sorprende nel leggere questi biglietti è la filiforme presenza
di scrittori e giornalisti che avevano collaborato con «Humanitas».
La maggior parte di questi ultimi aveva aderito al fascismo e
pertanto si erano «dimenticati» del loro vecchio
direttore. Erano intellettuali squillo!
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